Con il termine Cacciatori di Fantasmi grazie ad una forte spinta mediatica “non medianica ;-)” negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere meglio questo fenomeno culturale e popolarmente apprezzato dal pubblico giovanile. Leggi approfondimento sull’argomento
A volte estremamente enfatizzato per necessità di audience, ha comunque portato lo sdoganamento di quello che prima era esclusivamente un settore seguito da persone dell’ambiente, da millantatori ma anche da persone che ritenevano “loro malgrado” di essere in balia di fenomeni paranormali con le conseguenti negative esperienze di vita.
Dopo questa valanga mediatica che ha portato alla generazione di molte serie Televisive, Film e Web Video interessati all’argomento del Ghost Hunting (o all’italiana cacciatori di fantasmi) abbiamo potuto denotare uno sviluppo verticale della diffusione dell’argomento e ora siamo di fronte a un declinare graduale ma costante dell’interesse televisivo sull’argomento, probabilmente anche dovuto alla sovraesposizione mediatica eccessiva e spesso anche dal fatto che molte di quelle che dovevano essere anomalie paranormali e prova definitiva dell’esistenza di una dimensione paranormale, erano semplicemente dei fake fotografici o video preparati ad hoc.
Sono nati in questi anni moltissimi gruppi di Ghost hunting a livello nazionale ed internazionale tra cui anche noi Ghost Finder, molti alla ricerca di verità esistenziale, altri per un po’ di visibilità mediatica e spesso anche per desiderio di esperienze adrenaliniche.
Quello che si è potuto denotare negli ultimi anni da parte di vari specialisti di Ghost hunting, è purtroppo una certa leggerezza nell’approcciarsi all’argomento, gridando spesso troppo velocemente “al fantasma” senza un’analisi dettagliata dell’evento che avrebbe causato l’anomalia pseudo “paranormale“.
Quello che si è potuto denotare negli ultimi anni da parte di vari specialisti di Ghost hunting, è purtroppo una certa leggerezza nell’approcciarsi all’argomento, gridando spesso troppo velocemente “al fantasma” senza un’analisi dettagliata dell’evento che avrebbe causato l’anomalia pseudo “paranormale“.
A ragione del vero molte volte questi risultati falsati, sono stati ottenuti in buona fede, per mancanza di attenzione, preparazione o approfondimento sull’argomento, mentre altre volte purtroppo la scelta più facile è per l’appunto quella di dichiarare un evento come certamente la prova della vita dopo la morte.
Purtroppo anche per ricercatori che tentino di approcciarsi in modo approfondito all’analisi di un’eventuale anomalia interesse, risulta estremamente difficile se non impossibile provare la reale natura “anormale” che ci si trova ad analizzare. Ricordiamo infatti che livello internazionale non possiamo considerare il mondo del Ghost hunting e della ricerca che comporta, come una disciplina accettata dal mondo universitario e accademico.
Se però accendere un faro sull’argomento (anche se spesso in modo esagerato sconsiderato) ci permette di poter evolvere nella conoscenza e nella sperimentazione della ricerca sul fenomeni paranormali ben venga anche in questo caso la denominazione di “cacciatore di fantasmi”